Quando un bambino rifiuta di assaggiare nuovi cibi o mostra una preferenza costante per pochi alimenti, i genitori possono trovarsi di fronte a una sfida complessa e spesso frustrante.

Perché accade? Come reagire? Questo articolo offre consigli semplici per capire e affrontare questo comportamento, proponendo idee e utili strategie che possono fare la differenza per molte famiglie.

Cos’è la selettività alimentare?

La selettività alimentare è una tendenza molto diffusa tra i bambini, in particolare nella fascia di età compresa tra i 6 mesi e i 2 anni. Consiste nel rifiuto di provare nuovi sapori o consistenze degli alimenti e nel preferire cibi già conosciuti e familiari.

Questo comportamento è una risposta naturale nel percorso di crescita del bambino ed è considerato una forma di “protezione” istintiva: i bambini si sentono più sicuri consumando alimenti che hanno già sperimentato, evitando ciò che percepiscono come nuovo o sconosciuto.

Secondo le linee guida della Società Italiana di Pediatria (SIP) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), questa fase è normale e, con il giusto supporto, può essere superata gradualmente. Con il giusto approccio, che può includere l’esposizione graduale a nuovi alimenti, il coinvolgimento del bambino nella preparazione dei pasti e un ambiente sereno durante i pasti, molti bambini riescono ad ampliare le proprie preferenze alimentari nel tempo.

L’importanza di un approccio paziente e rilassato

È fondamentale non trasformare il momento dei pasti in un campo di battaglia. Forzare il bambino a mangiare un alimento indesiderato può, infatti, peggiorare la situazione, associando il pasto a un’esperienza negativa.

Per mantenere un’atmosfera serena, è utile proporre i nuovi cibi in modo graduale e senza pressione, affiancando ad essi alimenti conosciuti e graditi.

Alcuni studi dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) mostrano che riproporre uno stesso alimento per diverse volte può aumentarne l’accettazione nel tempo.

Creare abitudini alimentari sane e positive

Per aiutare i bambini a familiarizzare con il cibo, è utile coinvolgerli nella preparazione dei pasti, anche in attività semplici come lavare una carota o mescolare uno yogurt naturale con frutta fresca. Sentirsi parte del processo può aumentare la loro curiosità e incentivare l’assaggio.

Creare routine alimentari regolari, come consumare i pasti insieme alla famiglia, è fondamentale per favorire un rapporto sereno e positivo con il cibo. Mangiare in famiglia non solo offre ai bambini un esempio di abitudini alimentari equilibrate, ma crea anche un momento di condivisione e connessione. Durante i pasti familiari, i bambini osservano gli adulti, imparano a conoscere diversi cibi e sono più inclini a sperimentare nuovi sapori. Questo rituale quotidiano aiuta a stabilire una routine rassicurante, che trasmette ai più piccoli un senso di stabilità e sicurezza, incoraggiando un approccio sano e curioso verso l’alimentazione.

Esempi pratici: rendere il pasto un momento di scoperta

Una tecnica utile è quella di presentare il cibo in modi diversi e creativi. Se il bambino rifiuta un certo tipo di verdura, ad esempio, si potrebbe provare a inserirla in una crema morbida o a mescolarla con un cucchiaino di yogurt naturale per “ammorbidire” il sapore. Anche il latte crescita, ricco di nutrienti, può essere integrato in frullati colorati che mescolano diversi frutti e verdure. In questo modo, si riduce la percezione di novità e si favorisce una transizione più dolce verso alimenti meno graditi.

La flessibilità è la chiave

Ogni bambino è unico e può reagire in modo diverso alle proposte alimentari. La flessibilità dei genitori è fondamentale per adattare le strategie in base alle risposte del bambino. Può essere utile consultare le raccomandazioni del Ministero della Salute e del LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti) per assicurarsi che, nonostante la selettività, il bambino riceva comunque un apporto equilibrato di nutrienti essenziali.

Quando chiedere supporto a un esperto

Se la selettività alimentare persiste e sembra influire negativamente sulla crescita o sul benessere del bambino, potrebbe essere utile consultare un pediatra o un nutrizionista. Professionisti specializzati possono aiutare a identificare eventuali cause alla base di questo comportamento e a fornire consigli mirati.

In conclusione, affrontare la selettività alimentare richiede pazienza e un tocco di creatività. Creare un’atmosfera serena durante i pasti può incoraggiare il bambino ad approcciarsi al cibo in modo positivo e senza pressioni. Ricordiamo che ogni bambino ha i propri tempi di adattamento, quindi un atteggiamento tranquillo è spesso la chiave per ottenere i risultati desiderati.


Fonti

  • SIP (Società Italiana di Pediatria)
  • OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
  • Ministero della Salute
  • EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare)
  • Consensus 1000 giorni